Non passa giorno
che il nostro Presidente del Consiglio (in puro stile berlusconiano)
anziché migliorare la situazione economica e sociale del Paese
rigetta le critiche che da più parti riceve bollandole come
disfattiste, gufesche, jettatorie. In Giappone, dove si trova per una
visita ufficiale, giungono le sue ultime dichiarazioni: "Ci sono
due Italia: una che ci prova e una che si lamenta solo. Certo c'è
tanto da cambiare al sud come al nord, ci sono tanti problemi ma c'è
tanto che funziona. E a me pagano per provarci". Ascoltate
queste parole, noi di Pinerolo Attiva ci sentiamo di dirle
qualcosa...
Signor Presidente
ci permetta (il “ci consenta” lo lasciamo tranquillamente a Lei)
di spiegarle la profonda differenza tra quello che dice e quello che
c'è. Dandole fiducia (ne è abituato) crediamo che esistano
realmente due italie, una che si da da fare e non si lamenta ed
un'altra che si da da fare e si lamenta (questa definizione, già
cozza con quanto afferma da tempo). E' ovvio pensare che coloro che
si lagnano almeno una, piccola, ragione per dolersi la debbono pur
avere. Non crede, anche Lei, che la buona Fede non sta sempre tutta
da una parte sola? Bene, una volta che ci troviamo concordi su questo
punto analizziamo un altro nodo cruciale: le grandezze di queste due
italie. Se esse sono equivalenti o, meglio ancora, quella che la
critica è minoritaria allora Lei ha ragione di lamentarsi (che poi,
in ultima analisi, è esattamente il comportamento che tanto biasima
nell'atteggiamento di chi non apprezza il Suo lavoro). Pinerolo
Attiva non è un Partito come il Suo PD e perciò si limita a
comportarsi come un megafono che mette a disposizione della
cittadinanza pinerolese e come tale non entra nel merito delle
critiche o degli encomi che essi intendono rivolgere
all'Amministrazione (che eccezion fatta per PRC/NCD ha una
maggioranza simile a quella che appoggia il Suo Governo) o alla
Giunta Regionale o all'Esecutivo Nazionale. Se il numero e la natura
degli scontenti è nettamente superiore a quello degli appagati
qualche domanda in merito, Signor Presidente, noi ce la porremmo se
fossimo al Suo posto. Ci provi. Accetti questo consiglio da chi, a
differenza Sua, non viene pagato ma agisce su base completamente
volontaria e di questo fatto ne fa un vanto.
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