Una
favola che in questo periodo sto riascoltando molte volte, direi
anche troppo, è che la corruzione è alta perché c'è eccessiva
presenza dello Stato nell'economia italiana. Restringiamo il cerchio
del grano per spiegarci meglio: la corruzione segue la cosa pubblica.
In realtà no. Questa semplificazione è del tutto sbagliata e
volutamente equivoca. La corruzione segue il denaro, l'affare (o il
malaffare, per intenderci) ed è facilmente dimostrabile che se un
appalto pubblico è un'occasione più che ghiotta per chi intende
“vincere facile” ponendo in essere comportamenti scorretti e
delittuosi è altrettanto vero che anche i rapporti tra privati sono
spesso opachi e nascondono interessi personali. La mazzetta, la
regalìa, non sono dei virus propri di un mercato deresponsabilizzato
ed ingessato come quello che vede protagonisti settori dello Stato ma
di una cultura che è diffusa nell'aria che respiriamo o nel cibo che
mangiamo. Tecnicamente, la corruzione indica
la condotta di un soggetto che, in cambio di danaro oppure di altre
utilità e/o vantaggi che non gli sono dovuti, agisce contro i propri
doveri ed obblighi. Ora, capite che chiunque può essere protagonista
di un fatto di corruzione: dal dipendente che rivela segreti
aziendali a quello che omette un controllo qualità o acquista beni
per la propria ditta o servizi sapendo che è possibile ottenerne di
migliori e a minor costo. Più grande è una azienda, più lontani
sono gli occhi della proprietà e maggiori pericoli si corrono. Il
vecchio detto “chi sorveglierà i sorveglianti” si adatta a
qualunque livello, gerarchia o ruolo. Il cerchio (del malaffare),
dunque, si stringe attorno al “grano” e non alla tipologia di
proprietà. E sgombriamo la mente da possibili equivoci, la
corruzione non è propria dei sistemi ricchi. Anzi, laddove c'è
povertà ci sono anche minori mezzi di informazione, cultura e
vigilanza. Quest'ultima, infatti, è il vero nocciolo della
questione. La corruzione è inversamente proporzionale al livello di
allerta della vigilanza. Più esso è alto e più il malaffare si
stempera. Più è basso e più si coagula e rafforza...
Pier Giorgio Tomatis
Nessun commento:
Posta un commento